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Visite guidate con guida turistica specializzata per la provincia di Macerata
Visita guidata alla città di Macerata
La Basilica della Misericordia
Nel 1447 la città di Macerata fu colpita da una terribile pestilenza : come era consuetudine, per invocare il soccorso della Vergine, si decise di costruire in un solo giorno una piccola cappella contra pestem. Subito dopo essa venne ampliata in un oratorio in cui si venerava l'immagine della Madonna della Misericordia realizzata dall'artista veneto Antonio Solario detto lo Zingaro. Il dipinto costituisce ancora oggi la pala d'altare della chiesa.
Successivamente, tra il 1735 e il 1741, il conte Gualtiero Marefoschi affidò all'architetto Luigi Vanvitelli l'incarico di ampliare e rinnovare la piccola chiesa. Il Vanvitelli la trasformò in uno scrigno prezioso, con le pareti rivestite di marmi policromi e decorate da lesene ioniche, mentre al centro del pavimento pose lo stemma della famiglia Marefoschi.
La volta fu affrescata da Francesco Mancini (1736-1737) con l'Assunzione della Vergine, mentre sulle pareti vi sono quattro ovali dello stesso artista, raffiguranti l'Annunciazione, la Presentazione al Tempio, la Purificazione e la Visitazione.
Proseguendo sul presbiterio si nota l'originale cupola ellittica con lanternino. Le tele sono di Sebastiano Conca e rappresentano la Natività di Maria a sinistra (firmata e datata 1741) e l'Immacolata Concezione a destra.
La pala d'altare è la tavola realizzata alla fine del 1400 dall'artista veneto Antonio Solario detto lo Zingaro, raffigurante Madonna della Misericordia. Nel 1921 l'immagine della Vergine venne celata quasi completamente da una iconostasi in bronzo dorato disegnata da Biagio Biagetti. Nel corridoio della sacrestia, cui si accede dal lato sinistro della chiesa, è è visibile la copia del dipinto originale. Al centro dell'opera vi è la Madonna che accoglie sotto il suo mantello i fedeli i quali al tempo stesso la osannano innalzandola su di un piedistallo. Ai lati della Vergine, partendo da sinistra, San Giuliano con in mano il vessillo di Macerata, S. Andrea, San Rocco e San Sebastiano. Due angeli infine sorreggono vezzosamente il mantello della Vergine.
Tra il 1860 e il 1865 vi furono ulteriori interventi nella chiesa che venne racchiusa da un ambulacro. La decorazione dell' ambulacro fu realizzata tra il 1922 e il 1924 da Biagio Biagetti con affreschi di scuola divisionistica che narrano episodi della vita di Cristo e della Vergine completando il ciclo di dipinti di soggetto mariano eseguiti in precedenza per la chiesa.
Partendo dal lato sinistro del deambulatorio si osservano:
la Natività , in cui il vortice di luce intorno al corpo di Gesù Bambino esprime lo stupore davanti all'evento della nascita di Cristo, la Fuga in Egitto, le Nozze di Cana.
Nella parte centrale dell'emiciclo la Dormitio Virginis, mentre sull'altare posteriore vi è la Sacra Familia.
Continuando nel lato destro del deambulatorio ammiriamo La Crocifissione, La Deposizione e La Pentecoste.
Le vetrate nella parte centrale dell'emiciclo sono di Cesare Picchiarini, le altre furono disegnate sempre da Biagio Biagetti e vi sono rappresentati gli stemmi dei principali offerenti per le spese di abbellimento della Chiesa.
Lasciando la chiesa si ammiri il bel cancello in ferro battuto disegnato dallo stesso Vanvitelli e la più recente porta bronzea nella quale si fa cenno alla storia dell'edificazione della chiesa e alla tradizionale “Festa delle Canestrelle”, antico rituale collegato alle feste pagane in
onore di Cibele in cui i maceratesi offrivano alla Vergine covoni di grano.
Info e prenotazioni
Guide Turistiche Macerata e provincia
[email protected] [email protected]
M. Stefania Conti Tel. +39 0734 859916 Cell. +39 348 7725940
Copyright © 2013 Via Celeste 29, 63811 S.Elpidio a Mare (FM) P.Iva 02226530448
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Nel 1447 la città di Macerata fu colpita da una terribile pestilenza : come era consuetudine, per invocare il soccorso della Vergine, si decise di costruire in un solo giorno una piccola cappella contra pestem. Subito dopo essa venne ampliata in un oratorio in cui si venerava l'immagine della Madonna della Misericordia realizzata dall'artista veneto Antonio Solario detto lo Zingaro. Il dipinto costituisce ancora oggi la pala d'altare della chiesa.
Successivamente, tra il 1735 e il 1741, il conte Gualtiero Marefoschi affidò all'architetto Luigi Vanvitelli l'incarico di ampliare e rinnovare la piccola chiesa. Il Vanvitelli la trasformò in uno scrigno prezioso, con le pareti rivestite di marmi policromi e decorate da lesene ioniche, mentre al centro del pavimento pose lo stemma della famiglia Marefoschi.
La volta fu affrescata da Francesco Mancini (1736-1737) con l'Assunzione della Vergine, mentre sulle pareti vi sono quattro ovali dello stesso artista, raffiguranti l'Annunciazione, la Presentazione al Tempio, la Purificazione e la Visitazione.
Proseguendo sul presbiterio si nota l'originale cupola ellittica con lanternino. Le tele sono di Sebastiano Conca e rappresentano la Natività di Maria a sinistra (firmata e datata 1741) e l'Immacolata Concezione a destra.
La pala d'altare è la tavola realizzata alla fine del 1400 dall'artista veneto Antonio Solario detto lo Zingaro, raffigurante Madonna della Misericordia. Nel 1921 l'immagine della Vergine venne celata quasi completamente da una iconostasi in bronzo dorato disegnata da Biagio Biagetti. Nel corridoio della sacrestia, cui si accede dal lato sinistro della chiesa, è è visibile la copia del dipinto originale. Al centro dell'opera vi è la Madonna che accoglie sotto il suo mantello i fedeli i quali al tempo stesso la osannano innalzandola su di un piedistallo. Ai lati della Vergine, partendo da sinistra, San Giuliano con in mano il vessillo di Macerata, S. Andrea, San Rocco e San Sebastiano. Due angeli infine sorreggono vezzosamente il mantello della Vergine.
Tra il 1860 e il 1865 vi furono ulteriori interventi nella chiesa che venne racchiusa da un ambulacro. La decorazione dell' ambulacro fu realizzata tra il 1922 e il 1924 da Biagio Biagetti con affreschi di scuola divisionistica che narrano episodi della vita di Cristo e della Vergine completando il ciclo di dipinti di soggetto mariano eseguiti in precedenza per la chiesa.
Partendo dal lato sinistro del deambulatorio si osservano:
la Natività , in cui il vortice di luce intorno al corpo di Gesù Bambino esprime lo stupore davanti all'evento della nascita di Cristo, la Fuga in Egitto, le Nozze di Cana.
Nella parte centrale dell'emiciclo la Dormitio Virginis, mentre sull'altare posteriore vi è la Sacra Familia.
Continuando nel lato destro del deambulatorio ammiriamo La Crocifissione, La Deposizione e La Pentecoste.
Le vetrate nella parte centrale dell'emiciclo sono di Cesare Picchiarini, le altre furono disegnate sempre da Biagio Biagetti e vi sono rappresentati gli stemmi dei principali offerenti per le spese di abbellimento della Chiesa.
Lasciando la chiesa si ammiri il bel cancello in ferro battuto disegnato dallo stesso Vanvitelli e la più recente porta bronzea nella quale si fa cenno alla storia dell'edificazione della chiesa e alla tradizionale “Festa delle Canestrelle”, antico rituale collegato alle feste pagane in
onore di Cibele in cui i maceratesi offrivano alla Vergine covoni di grano.
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